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Verità che sembrano menzogne. Ma soprattutto ironia in questo libro di Mario Rocchi che, sfruttando la lunghissima esperienza di cronista e critico d'arte e la conoscenza diretta dei pittori e scultori lucchesi, vuole evidenziare, in maniera ironica, forse sarcastica, la vera identità psicologica di una moltitudine di artisti che vivono, oltre che di pittura e scultura, di malignità e gelosie. Di chi è messo in ballo in questo libro è rispettata l'autenticità, ma anche la copertura sotto falso nome. Però se di vero ci sono le figure, il tutto è stilato sulla satira, che è la forza di questo libro. I personaggi sono la caricatura di se stessi e l'invidia e la maldicenza sono umane, visto che è normale che serpeggi in un ambiente dove l'arte di ognuno è in concorrenza con quella degli altri. Insomma una storia con un linguaggio estremamente libero; una storia che fra l'altro riscopre un mondo lucchese attraverso simpatici aneddoti e storie, popolato da pittori e tappezzato da gallerie di cui oggi pochi conoscono l'esistenza.